venerdì 28 settembre 2007

IL MITO DELLA DEA MADRE ISHTAR


Il Mito narra che Ishtar, Dea Madre nell'antica Mesopotamia, perse tragicamente suo marito, Tamouz. Decise così di ricercarlo nell'Ade, il Mondo delle Ombre.

Il percoso era ostile e tortuoso, e presentava un susseguirsi di sette cancelli ai quali appariva di volta in volta un demone guardiano. Per poter proseguire il viaggio, ad ogni cancello Ishtar era costretta a lasciare uno dei sette veli che teneva appesi sui fianchi (simboli della sua gloria).

Dopo aver ceduto l'ultimo velo, Isthar poté finalmente riabbracciare il suo amato Tamouz ed ottenne dalla sorella Ereshkigal, Signora degl'Inferi, il consenso di poterlo riportare per sei mesi l'anno sulla terra. Percepiamo in questa storia l'antico Mito del Cico Vitale o del Susseguirsi delle Stagioni sulla Terra, dove il viaggio di Ishtar simboleggiava l'inverno, mentre il ritorno dall'oltretomba con il marito, la primavera.

Questi due eventi venivano celebrati dai popoli dell'antichità. Nel primo caso veniva organizzato un vero e proprio funerale, al quale seguiva un periodo di digiuno; nel secondo, invece, si oganizzavano feste e banchetti.

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