giovedì 22 maggio 2008

La Gonna Egiziana


Come confezionare una gonna a ruota..


Prendere le misure:
Munirsi di un metro da sarta e fissarlo sui fianchi dove si desidera che appoggi la gonna una volta finita.
Misurare quindi la circonferenza della cintura; misurare pure il punto in cui i fianchi sporgono maggiormente.
A questo punto munirsi di un'altro metro e misurare la lunghezza della gonna: dalla cintura fino a 3cm da terra.
Per es.:
circonferenza cintura = 80cm
circonferenza fianchi = 90cm
lunghezza gonna = 100cm

Misure del cartamodello:
Munirsi di un grande pezzo di carta, matita e spago.
Aggiungere 5-10cm alla circonferenza dei fianchi per ottenere una gonna facilmente sfilabile.
Circonferenza fianchi 100cm + 10cm = 110cm
Calcolare il raggio: 110 /2=55 /3.14= 17.6 ca. 18
Raggio della gonna: lunghezza 100cm + 18= 118cm

Disegnare il cartamodello:
Stendere il pezzo di carta su di un tavolo.
Fermare un'estremità dello spago su un'angolo della carta.
Sull'altra estremità dello spago annodare una matita.
A questo punto disegnamo 2 quarti di cerchio (uno piccolo ed uno grande).
Il primo cerchio sarà distante 18cm dall'angolo della carta; mentre il secondo a 118cm.

..continua..

lunedì 31 marzo 2008

RECITAZIONE


Nella piattaforma di informazione SuperEva nasce una nuova GUIDA:


RECITAZIONE





Contenuti:


Dizione della Lingua Italiana

Dizione della Lingua Inglese (!!)


Metodi di Recitazione


Storia della Recitazione

Storia del Teatro

Storia del Cinema


Agenzie & Agenti

Accademie d'Arte Drammatica


ecc...




ed ancora:


Attori & Attrici

Registi

come c'è l'hanno fatta, la gavetta, le delusioni, i premi..



GUIDA di RECITAZIONE



giovedì 27 marzo 2008

Non solo danza!!!



Le mille sfacettature della danza del ventre...



La Danza del Ventre non è soltanto un piacere per gl'occhi di chi la guarda!!
Questa danza ha numerosi benefici psico-fisici.

Beneficio fisico:
Come ogni sport (!!) migliora la circolazione sanguigna;
ma i suoi movimenti ondulatori migliorano anche numerose altre funzionalità,
per esempio il transito intestinale, ed allevia dolori frequenti come il dolori mestruali e della colonna vertebrale.

Beneficio psicologico:
L'armonia di quest'arte fa dimenticare tutte le tensioni accumulate durante la giornata (e gia questo non è da poco);
ma non solo: fa riscoprire la femminilità celata dietro una maschera che per pudore od obbligo indossiamo quotidianamente..
la consapevolezza del proprio corpo regala emozioni forti e da quasi la sensazione di rinascere.

Spesso questa danza è utilizzata nella fisiodanzaterapia, tecnica che riabilita la persona nell'ambito psico-fisico attraverso movimenti danzati.
E' particolarmente indicata come danza di gruppo, che migliora anche le relazioni intrapersonali;
ma anche ballata individualmente da numerosi benefici.

venerdì 21 marzo 2008

Dalla spada al candelabro passando...


Tutti gli stili orientali..

Raqs Sharqi - Stile egiziano classico:
E' la Danza del Ventre per eccellenza; elegante e raffinata.
Viene ballata con un costume composto da un top ed una gonna, entrambi tempestati di lustrini e frange. Spesso viene accompagnato dal velo.

Baladi - Danza Popolare:
E' la Raqs Sharqi meno raffinata con i movimenti più marcati.
Il costume è composto dallo 'Galabeya' (abito lungo molto elaborato), fascia attorno ai fianchi e da un copricapo.

La danza con la spada - "raks al sayf":
La danzatrice tiene in equilibrio sulla propria testa una spada, mentre esegue movimenti sinuosi e delicati.

La danza con il bastone - "raks el assaya":
Deriva da un ballo tradizionale maschile che le donne aggrazziato.
Per questa danza si utilizza il ritmo Saidi; mentre come costume la "galabeya" e la fascia sui fianchi.

La danza con il candelabro - "raks el shamadan":
Richiede la stessa abilità della danza con la spada.
Anticamente questa danza veniva eseguita ai matrimoni; precedeva il corteo nuziale e simbolicamente illuminava la strada dei futuri sposi.

La danza con i cimbali - sagat:
Sono tra gli strumenti arabi più antichi. Sono costituiti da 4 piattelli che si tengono tra le dita.
Si utilizzano sui ritmi: saidi, maqsoum, samai, fallahi, Karachi, malfouf e zar.

La danza con il velo:
Il velo viene fatto volteggiare in aria oppure utilizzato per coprire e scoprire il corpo della ballerina. Grazie a quest'accessorio si crea un'atmosfera magica e sensuale.
Richiede molta abilità nel maneggiarlo.

martedì 16 ottobre 2007

La Gonna Egiziana / A Ruota


Il Confezionamento...


Prendere le misure:
Munirsi di un metro da sarta e fissarlo sui fianchi dove si desidera che appoggi la gonna una volta finita.
Misurare quindi la circonferenza della cintura; misurare pure il punto in cui i fianchi sporgono maggiormente.
A questo punto munirsi di un'altro metro e misurare la lunghezza della gonna: dalla cintura fino a 3cm da terra.
Per es.:
circonferenza cintura = 80cm
circonferenza fianchi = 90cm
lunghezza gonna = 100cm

Misure del cartamodello:
Munirsi di un grande pezzo di carta, matita e spago.
Aggiungere 5-10cm alla circonferenza dei fianchi per ottenere una gonna facilmente sfilabile.
Circonferenza fianchi 100cm + 10cm = 110cm
Calcolare il raggio: 110 /2=55 /3.14= 17.6 ca. 18
Raggio della gonna: lunghezza 100cm + 18= 118cm

Disegnare il cartamodello:
Stendere il pezzo di carta su di un tavolo.
Fermare un'estremità dello spago su un'angolo della carta.
Sull'altra estremità dello spago annodare una matita.
A questo punto disegnamo 2 quarti di cerchio (uno piccolo ed uno grande).
Il primo cerchio sarà distante 18cm dall'angolo della carta; mentre il secondo a 118cm.

..continua..

venerdì 28 settembre 2007

RITMI ARABI


Introduzione ai ritmi arabi:

Maqsum

Baladi

Sa'idi

Fellahi

Ciftitelli

Malfuf

Masmudi

Ayub

El Zaffa

Khaligi

Sama'i

Karachi

Darj

Karislama

Serto

Bolero

Jabalee

Tramandati nei secoli, vennero trascritti con notazione musicale solo nell'ultimo secolo;
le parole onomatopeiche utilizzate per la scrittura ritmica sono:

Dum Tak - Tak Dum - Tak

Dum - Tak - Ka

In seguito verrà analizzato ogni ritmo a parte con un'esempio sonoro.

IL MITO DELLA DEA MADRE ISHTAR


Il Mito narra che Ishtar, Dea Madre nell'antica Mesopotamia, perse tragicamente suo marito, Tamouz. Decise così di ricercarlo nell'Ade, il Mondo delle Ombre.

Il percoso era ostile e tortuoso, e presentava un susseguirsi di sette cancelli ai quali appariva di volta in volta un demone guardiano. Per poter proseguire il viaggio, ad ogni cancello Ishtar era costretta a lasciare uno dei sette veli che teneva appesi sui fianchi (simboli della sua gloria).

Dopo aver ceduto l'ultimo velo, Isthar poté finalmente riabbracciare il suo amato Tamouz ed ottenne dalla sorella Ereshkigal, Signora degl'Inferi, il consenso di poterlo riportare per sei mesi l'anno sulla terra. Percepiamo in questa storia l'antico Mito del Cico Vitale o del Susseguirsi delle Stagioni sulla Terra, dove il viaggio di Ishtar simboleggiava l'inverno, mentre il ritorno dall'oltretomba con il marito, la primavera.

Questi due eventi venivano celebrati dai popoli dell'antichità. Nel primo caso veniva organizzato un vero e proprio funerale, al quale seguiva un periodo di digiuno; nel secondo, invece, si oganizzavano feste e banchetti.

GHAWAZEE & AWALIM


Il IV sec. D.C. fù un duro colpo per la Danza del Ventre in quanto il Cristianesimo e l'Islam dominarono il Medioriente. Seppur adattati alle nuove religioni, restarono certe feste e riti pagani; ma andarono purtroppo del tutto distrutti e rifiutati i rituali al culto degli dei e le danze della fertilità. Per questo motivo danzatrici, musici e cantanti furono ridotti ad essere schiavi per secoli, e si perse così la stima attribuita a queste professioni fino a quel tempo nei paesi arabi. Durante il XIX sec., in Egitto esistevano due tipi di danzatrici: le ghawazee (gitane, zingare), e le awalim.

Le prime ballavano per strada o nei campi per un pubblico di basso rango, accompagnate da musicisti di nay, tabla e mizmar.

Le seconde, più rispettate, oltre a danzare, sapevano cantare e recitavano poesie. Si esibivano in case di ricchi con suonatori di nay, oud, kanoon e tabla. In entrambi i casi la danza era comunque improvvisata.

La figura della danzatrice orientale, così come la conosciamo oggi, deriva dalla nomade ghazyia.

LA FERTILITA' i riti


Nell’ antichità si credeva che la fertilità fosse direttamente connessa alla terra; ed alle donne, in quanto creatrici di nuova vita, si attribuivano poteri magici. Come esempio possiamo citare i rituali magici in onore della fertilità nella Anatolia Centrale e nel Mediterraneo (Turchia) praticati dalle sole donne (gli uomini venivano tassativamente esclusi!).Idem nell'antica Grecia e Roma in onore però delle divinità provenienti dall'Est (in particolare dalla Turchia e Siria). Mentre nella terra di Afrodite (dea greca dell'amore e della fertilità), Cipro, venivano praticate danze rituali accompagnate da percussioni e canti, tramite le quali andavano in trance; ciò serviva loro per entrare in contatto con la dea e trarne il suo potere.

Riti simili riscontriamo praticamente in tutti i paesi orientali, dalla Mesopotamia, all' Egitto, passando per la Fenicia, l' Arabia e l'India. A queste cerimonie danzanti e canterine partecipavano un gran numero di donne. In tali occasioni alcune si offrivano al loro uomo in onore della dea. Lo scopo era semplicemente ottenere la fertilità propria e della terra.

LA DANZA OGGI


La Danza del Ventre e' oggi oggetto di studi approfonditi da parte di maestri e professionisti. Fa parte della cultura e tradizione della maggior parte dei paesi arabi (in particolare Egitto, Libano e Turchia), ed un evento senza uno spettacolo di danza non è completo. Gli arabi sono soliti chiamare delle danzatrici del ventre per esibirsi ai matrimoni, per augurare agli sposi felicità e prosperità. E' usanza inoltre che essi vengano immortalati in una fotografia con le loro mani poste sul grembo della ballerina come simbolo si fecondità.

Tuttavia per questioni politico-religiose la danzatrice viene messa spesso in secondo piano dai regimi arabi ed a volte viene addirittura perseguitata.

Le famose danzatrici del presente sono: Fifì Abdul, Nagwa Fuad, Amani, Mona Said e tante altre. Danzano solitamente in hotel di lusso, con un'orchestra di strumenti moderni e tradizionali. L'abito è unico, la scenografia è straordinaria e la musica è composta appositamente per loro. Solo successivamente si esibiscono in una serie di canzoni popolari.

In genere tutte le donne arabe danzano il baladi, appreso fin da piccole nelle feste di famiglia. Sono poche però quelle che intraprendono la strada della professione, perché essere danzatrici nella società musulmana non è ben visto.